nascondere. Finestra di approfondimento
Nascondere cose - N. si riferisce per lo più al sottrarre cose (raram. a persone) alla vista di qualcuno. Un sinon. più ricercato è celare (ella celò con un atto geloso il plico [G. D’Annunzio]), poco com. in senso letterale, più frequente in senso estens. o fig.: si celò il viso tra le mani (G. Verga). Occultare, oltre che più formale, è anche intens. e indica un tenere nascoste cose che, invece, andrebbero svelate. È spesso riferito a sost. quali prova,verità e sim.: a te, cara Colombina, non posso occultare il vero (C. Goldoni); la strettezza della carcere non può essere che la necessaria, o per impedire la fuga, o per non occultare le prove dei delitti (C. Beccaria). In senso analogo, ma ancora più intens., è insabbiare, connotato sempre negativamente: lo scandalo fu prontamente insabbiato. Similmente può essere usato mettere a tacere: tutti i pettegolezzi furono messi a tacere. Il semplice tacere, invece, può sostituirsi (nell’uso più formale) a n. nel senso di «non far sapere»: perché mi hai taciuto la vostra lite (o della vostra lite)? Al posto di occultare e insabbiare si può usare anche il più com. coprire (ha coperto ogni indizio a suo sfavore), che ha però, più spesso, un valore attenuato, rispetto a n., indicando un semplice (e talora involontario) non rendere visibile: le foglie coprono tutta la finestra. In questo senso, n. è più adatto a un’azione volontaria (e umana), mentre coprire si addice anche a sogg. inanimati. Di ostacoli che non consentono la vista di qualcosa si può usare anche impedire, oltre a coprire: la siepe impediva la vista del mare. Proprio dell’uso fam. è imboscare, che indica per lo più un sottrarre per mettere al sicuro o per vantaggio personale, molto vicino a occultare o, talora, a rubare: chi s’è imboscato il mio orologio? Talvolta n. è un modo fam. per intendere «mettere, riporre un oggetto in modo che sia diffcile ritrovarlo»: dove hai nascosto i miei calzini verdi? Nascondere idee o sentimenti - Anche se quel che si nasconde sono idee o sentimenti i sinon. celare e occultare sono sinon. formali adeguati: il primo verbo indicherà un nascondere talora involontario, mentre il secondo indica una copertura deliberata: la bestia non cela il suo vizio, e non arrossisce (F. De Sanctis); fanno studio anzi gli amanti, non che i serventi, di occultare in faccia del pubblico la parzialità, l’inclinazione, l’amore (C. Goldoni). Sempre dell’uso formale è velare, che talora ha lo stesso sign. di occultare, altre volte è un semplice coprire, senza particolare volontarietà: io credo che una tal educazione religiosa serva meglio a velare che ad estirpare il male (I. Nievo); può la passione stessa talvolta velare l’intelligenza (G. Verga). Coprire è per l’appunto il verbo più generico e meno formale, con connotazione ora neutra, ora negativa: il signor Ottavio ha condisceso a coprire sotto il manto dell’umiltà la grandezza de’ suoi pensieri (C. Goldoni); non è maraviglia che Rosaura, per coprire la sua debolezza, m’accusi di mentitore (C. Goldoni). Più negativi sono invece mascherare e dissimulare, che alludono alla falsità, all’ipocrisia del mostrare determinati sentimenti o pensieri in luogo dei loro opposti: la sua disponibilità maschera in realtà un arrivismo senza scrupoli; non dissimulerò a te, come la dissimulo agli occhi del mondo, una certa agitazione (A. Fogazzaro). Privi di connotazione negativa sono invece reprimere e trattenere, entrambi nel senso di «tenere a freno»: il giovine sembrò reprimere un’emozione sì violenta che un istante si fece pallido come se tutto il sangue gli affluisse al cuore (G. Verga). Nell’uso colloquiale, la litote non nascondere equivale a confessare,confidare,rivelare, o semplicemente ammettere,comunicare,dichiarare,dire e sim.: non ti nascondo che preferirei emigrare all’estero piuttosto che rimanere qui a queste condizioni.
Contrari - Il contr. meno marcato di n., in quasi tutti i sign., è mostrare, nel senso di «far vedere, permettere di capire»: mostrare la strada giusta; mi ha mostrato tutta la sua disponibilità; ti mostro dove teniamo le chiavi di riserva. Se ci si riferisce a segreti, notizie e sim., i contr. di n. sono rivelare e svelare: finalmente posso rivelarti la verità; voglio svelarti un segreto; mi svelò che sarebbe fuggito quella notte. Per idee o sentimenti i contr. principali, oltre a mostrare, sono manifestare e i più formali palesare,svelare e il lett. disvelare: mi ha manifestato tutta la sua stima; non ardisco palesare la mia passione (C. Goldoni). Un sinon. intens. può essere esibire e, ancor più, ostentare, se si vuole mettere in grande evidenza ciò che si mostra: il tono della sua voce esibiva un’eccessiva sicurezza di sé; io allora avrei voluto in ciò più assai ostentare il mio ingegno, che non disvelare il mio cuore (V. Alfieri). Per intendere un lasciar trapelare involontariamente quanto si vorrebbe tenere nascosto, il verbo più adatto è tradire: il tremore della mano tradì la sua agitazione. Altri due contr. di n. esprimono invece il portare alla luce quello che altri ha nascosto: trovare o scoprire. Il primo verbo si addice per lo più ad oggetti: i ladri hanno trovato tutto l’oro che avevamo nascosto. Il secondo, invece, è più adatto a pensieri, emozioni e sim.: ha scoperto il mio segreto; ho scoperto le sue reali intenzioni. Intens. è smascherare, nel senso di portare alla luce le cattive intenzioni che si vorrebbero dissimulare: il signor marchese sa molto bene smascherare e mettere in ridicolo l’impostura e la ciarlataneria degli antiquari (G. Baretti).