mutuocasa
(mutuo-casa, mutuo casa), loc. s.le m. Contratto di prestito a lungo termine stipulato per l’acquisto di una casa. ◆ Non erano imprese agili né innovative, ma a chi deve pagare un mutuo-casa e la retta universitaria dei figli, offrivano certezze. (Foglio, 26 febbraio 2001, p. 3) • La legge antiusura varata nel 1996 ha stabilito che ogni tre mesi, con un decreto del ministero del Tesoro, debba essere fissato il cosiddetto «tasso di soglia», cioè il limite di interesse a cui si devono attenere le banche e gli istituti di credito. […] Ogni tre mesi quindi le banche devono stare attente a registrare i tassi da applicare ai clienti e alle numerose tipologie di finanziamenti, dal leasing al mutuocasa. (Repubblica, 17 gennaio 2002, Firenze, p. III) • Gli italiani usano ancora poco l’e-banking, cioè i servizi bancari via Internet: un po’ perché non se ne fidano e un po’ perché lo trovano ancora troppo complicato. Solo il 6,7%, dice la ricerca Ict Monitor. In realtà, però, «gli italiani» è un’espressione troppo generica. Che cos’hanno infatti in comune il giovane al primo impiego che vuole il conto low-cost e il capofamiglia in cerca del mutuo casa alle condizioni migliori? Poco. E infatti il credito si sta attrezzando – magari un po’ lentamente – a servire meglio pubblici diversi. (Edoardo Segantini, Corriere della sera, 25 maggio 2008, p. 11, Cronache).
Composto dal s. m. mutuo e dal s. f. casa.
Già attestato nella Repubblica del 3 marzo 1985, Affari & Finanza, p. 6.