murare1
murare1 v. tr. [lat. tardo murare «provvedere, circondare di mura», der. di murus «muro»]. – 1. a. Edificare una struttura muraria, sovrapporre pietra a pietra, mattone a mattone, per lo più legando con calcina o cemento, in modo da formare un muro; il verbo è usato raram. con il compl. oggetto del materiale adoperato: m. pietre, m. i mattoni per coltello, (v. coltello), e sim.; più spesso assol.: vuoi tu m., ché noi veggiamo qui tante pietre? (Boccaccio); m. e piatire è dolce impoverire, prov. ant., costruire una casa e mettersi in lite sono una lenta e continua perdita di denaro. Anche seguito da avv. o compl. indiretti che specificano il modo: m. bene, male; m. sul sodo, sul macigno; m. a spina di pesce; m. con la calcina; m. a secco, senza calcina e, in senso fig., mangiare cibi solidi senza bere. b. ant. Costruire: avendo murato e cresciuto il palazzo, e tenendo gran vita (Compagni). 2. a. Raro nel sign. etimologico di circondare, limitare con un muro, o con mura: m. l’orto, il podere; m. una città. b. Più spesso, chiudere con una struttura muraria un vano, un’apertura o un passaggio: m. una porta, una finestra, una nicchia; hanno murato l’uscita del magazzino. c. Fissare nel muro con gesso, cemento e sim.: m. un gancio, una staffa di ferro. d. Chiudere, nascondere qualche cosa in un vano o in una cavità del muro, ricoprendo poi con opera muraria: m. l’argenteria, gli oggetti preziosi, un tesoro; anche riferito a persona: l’hanno murato vivo; lo uccisero e ne murarono il cadavere. Più spesso con valore fig. e iperb.: ha murato la figlia in casa e non la fa più uscire; nella forma rifl., condurre una vita estremamente ritirata, stare ostinatamente chiuso nella propria abitazione o in altro luogo rifiutando ogni contatto sociale: si è murato in casa e non vuole vedere nessuno; ha deciso di murarsi in convento. ◆ Part. pass. murato, anche come agg.: una finestra murata, col vano chiuso da un muro; città murata, circondata da mura. In araldica, attributo delle case, delle muraglie, delle torri e in genere di edifici o di parte di edifici che hanno gli interstizî delle pietre segnati di smalto diverso da quello del fabbricato (le torri sono ordinariamente murate di nero). Come s. f. nell’espressione le murate vive, suore di strettissima clausura (e per essere stato in origine un convento di tali suore, è chiamato le Murate il carcere giudiziario di Firenze).