mosto
mósto s. m. [lat. mŭstum, propr. neutro sostantivato (sottint. vinum) dell’agg. mŭstus «giovane, nuovo, fresco», di etimo incerto]. – In senso ampio, liquido ottenuto dalla pigiatura o dalla macinazione e successiva spremitura di alcune drupe o bacche (olive, ribes, pere, mele, ecc.). Per antonomasia, nell’uso com., il succo dell’uva ottenuto mediante spremitura degli acini, non fermentato: a San Martino ogni m. è vino (prov.). In partic.: m. d’uva, il prodotto che si ricava dall’uva mediante pigiatura e sgrondatura o torchiatura, avente una gradazione alcolica naturale non inferiore a 8°; m. muto, quello la cui fermentazione alcolica è impedita mediante determinate pratiche enologiche; m. concentrato, il prodotto non caramellizzato ottenuto mediante disidratazione parziale del mosto o del mosto muto; m. cotto, il prodotto parzialmente caramellizzato ottenuto mediante eliminazione d’acqua per riscaldamento dal mosto o dal mosto muto.