morettismo
s. m. Lo stile e le posizioni politiche di Nanni Moretti; il movimento d’opinione da lui suscitato. ◆ il morettismo avrà troppo moltiplicato i film di ragazzi vagabondanti, trascinando i piedi, alla vana ricerca di se stessi, però Moretti ha creato un linguaggio ed espressioni divenute proverbiali («continuiamo a farci del male»), ha dato voce alla sua generazione, ci ha fatto divertire tutti e a molti ha insegnato l’esercizio dell’ironia, è stato ammirato anche per i comportamenti privati, la moralità esigente, la personalità. (L. T., Stampa, 14 novembre 2001, p. 35, Spettacoli) • se il morettismo è politicamente in crisi, tuttavia il morettismo si conferma una inossidabile dimensione antropologica della specie italica. La politica dei girotondi può anche entrare in crisi perché a tenerla insieme era solo l’odio per l’avversario, e quando questo si defila o mostra qualche crepa quella si sgretola nel suo narcisismo. (Stefano Zecchi, Giornale, 28 agosto 2005, p. 1, Prima pagina) • Così si spiega forse la lunga stagione della regressione infantile patita dalla sinistra italiana in questi anni, tra morettismo e cofferatismo, con la riscoperta della retorica occhettiana del nuovo che avanza, il riformismo che si coniuga con la radicalità e la radicalità che si congiunge con il riformismo, i valori e le carovane, fino alle recenti disquisizioni sulla fusione fredda che dovrebbe essere calda e l’acqua calda che dovrebbe essere fredda. (Francesco Cundari, Foglio, 9 aprile 2007, p. I).
Derivato dal nome proprio (Nanni) Moretti con l’aggiunta del suffisso -ismo.
Già attestato nella Stampa del 18 agosto 1993, p. 20, Spettacoli (Marinella Venegoni).