morattiano
agg. Di Letizia Moratti, esponente politica del centrodestra, sindaca di Milano e, dal 2001 al 2006, ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; che risponde alla sua linea politica. ◆ il buon rapporto con la Confindustria, e in particolare con Guido Barilla che profonde molte energie sul fronte della scuola, costituisce uno degli ingredienti essenziali dell’invisibile ma ramificato «partito» morattiano. Un «partito» che raccoglie simpatie molto accese nel mondo giovanile che fa capo a Comunione e Liberazione, tanto che le cronache, quest’estate, hanno registrato con grande evidenza i boati da stadio che il pubblico del Meeting ciellino di Rimini ha riservato a Letizia Moratti, un ministro che pure non ama i bagni di folla. (Pierluigi Battista, Stampa, 19 dicembre 2001, p. 5, Interno) • Oggi il titolare di un assegno di ricerca incassa circa mille euro al mese, ma quanto guadagnerà un «cervello» nell’Università morattiana, ancora non è dato saperlo. (Resto del Carlino, 23 gennaio 2004, p. V, Bologna) • non stupisce il fermo niet morattiano alla possibilità che Fiera Milano possa guadagnarci da eventuali dismissioni dell’area Portello. (Marco Alfieri, Riformista, 3 aprile 2007, p. 4, Ambrogio).
Derivato dal nome proprio (Letizia) Moratti con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.
Già attestato nella Repubblica del 28 settembre 1994, p. 6 (Stefano Marroni).