montaggio
montàggio s. m. [dal fr. montage, der. di monter «montare»]. – 1. a. Operazione con la quale si assemblano in unico complesso i diversi elementi costitutivi di un dispositivo, di un meccanismo, di una macchina, di una struttura, ecc., e che, nel caso di meccanismi e di macchine, può essere eseguita sia sul luogo di produzione dei singoli elementi sia (quando si tratti di grosse macchine o impianti) nel luogo finale di utilizzazione (m. in opera). Catena (o linea) di m., propriam., il trasportatore mediante il quale i pezzi della macchina o dell’apparecchio da montare passano da un operaio al seguente affinché ciascuno di essi compia l’operazione assegnatagli, sempre la stessa, in un tempo prefissato; per estens., il metodo stesso di produzione industriale, che permette una drastica riduzione dei tempi di lavoro e una più spinta specializzazione della mano d’opera; in senso fig., mettere, stare, finire alla catena di m., espressioni usate per porre in risalto gli aspetti negativi di tale metodo di produzione, che costringe l’operaio a una ripetizione meccanica, e quindi frustrante e alienante, di azioni e gesti. Scatola di m., nel modellismo, scatola che contiene, già tagliati e sagomati, tutti i pezzi necessarî per la costruzione, nella scala prestabilita, del modello (di nave, aeromobile, autoveicolo, ecc.) prescelto. b. In tipografia, operazione di fissaggio delle lastre di stereotipia o delle incisioni sopra uno zoccolo di legno o di metallo, in modo da portarle all’altezza della composizione tipografica; nel caso della stampa in rotocalco, operazione che si compie quando si dispongono secondo un piano prestabilito di impaginazione le diapositive delle illustrazioni e del testo su una lastra di cristallo per poi copiare tutto su carta al pigmento. c. In cinematografia, fase conclusiva della lavorazione di un film, mediante la quale con gli spezzoni di pellicola corrispondenti alle varie inquadrature girate in corso di ripresa vengono formate successioni di sequenze che, unite insieme a loro volta, costituiranno il film nella sua forma definitiva. Tavolo di m., lo speciale tavolo attrezzato con bobinatrici, un visore e comandi varî, utilizzato per il montaggio cinematografico. M. sonoro, unione delle varie bande sonore registrate durante la presa del film (presa diretta) o in sede di doppiaggio (sincronizzazione), sulle quali vanno anche riportate tutte le variazioni eseguite nelle corrispondenti parti visive durante il montaggio di queste. Per estens., nella tecnica televisiva, m. elettronico, operazione, analoga al montaggio cinematografico, realizzata con dispositivi elettronici per la fusione di suoni e sequenze registrati su nastro magnetico. 2. Con valore concr., come sinon. meno com. di montatura, il supporto stesso in cui un oggetto viene montato, incorniciato e sim.: il m. di una fotografia, di una diapositiva.