molare1
molare1 agg. e s. m. [dal lat. molaris, agg. der. di mola «macina»; come s. m. (sottint. dens) «dente molare»]. – 1. agg. Relativo alla mola, nel senso di «macina di mulino»; quasi esclusivam. nella locuz. pietra m., la pietra con cui si fanno le macine, e per estens., nell’uso letter., pietra dura o di notevole dimensione, grosso macigno: il molar sasso infranse L’ettoreo scudo (V. Monti). 2. In anatomia: a. agg. e s. m. Denti m. (o assol. molari), i denti masticatori dei mammiferi, così detti perché hanno la funzione di triturare e sminuzzare il cibo: nell’uomo appaiono nella seconda dentizione e hanno radice multipla, corona grande, provvista di 4 punte o cuspidi separate fra loro da due solchi disposti a croce, mentre negli animali sono in genere connessi con i varî regimi alimentari e perciò variamente conformati (m. secodonti, nei carnivori e insettivori; m. selenodonti, nei ruminanti; m. lofodonti, nei proboscidati, nei tapiri e nei roditori; ecc.: v. i singoli agg.); caduta, estrazione di un molare. Nell’uomo il molare più arretrato, che compare molto più tardi degli altri, è comunem. chiamato dente della saggezza o del giudizio. b. agg. Che si riferisce ai denti molari: ghiandole m., ghiandole salivari situate nella mucosa della guancia al livello del secondo molare superiore.