modale2
modale2 agg. [der. di modo]. – Di modo, relativo al modo. In partic.: 1. In grammatica, avverbî m., quelli che esprimono il modo, la maniera di compiere un’azione, più comunem. detti avverbî di modo o di maniera (v. modo, n. 2 a). Proposizione m., proposizione subordinata che indica il modo con cui avviene ciò che è detto nella prop. reggente; è espressa per lo più con il verbo al gerundio presente (camminava zoppicando; leggeva tenendo il foglio sotto il naso) o all’infinito preceduto da senza (l’ho fatto senza volere), oppure anche con il verbo all’indicativo introdotto dall’avv. come o dalle locuz. nel modo che, secondo che e sim. (fa’ come ti pare; risolvi nel modo che o secondo che ti sembra giusto). Per l’attrazione m., v. attrazione. 2. In musica, che concerne i modi della musica greca o quelli gregoriani. Nella tonalità moderna, note m., quelle che distinguono il modo maggiore dal modo minore (terzo e sesto grado della scala), in contrapp. alle note tonali, comuni ai due modi; armonia m., quella che utilizza accordi costruiti sugli antichi modi gregoriani. 3. a. In filosofia, di giudizî, proposizioni, sillogismi che presentano il carattere logico detto della «modalità». b. In logica matematica, logiche m., tipo di logiche le quali conglobano nel calcolo logico anche simboli che intuitivamente corrispondono alle modalità, come la necessità e la possibilità. c. In statistica, valore m. equivale a moda (v. moda, n. 3). 4. Nel linguaggio giur., di un atto di liberalità gravato di un modo, cioè di un onere: donazione, legato modale.