mobility management
loc. s.le m. inv. La gestione degli spostamenti dei dipendenti dall’abitazione al luogo di lavoro, mediante interventi che contribuiscano a disincentivare l’uso dell’auto privata per decongestionare il traffico cittadino. ◆ «In Italia esistono già da qualche anno società di progettazione in campo ambientale e di mobilità – spiega Marco Viviani, vicepresidente dell’Eco Istituto di Bolzano, una associazione che si occupa di mobility management –. Ma la figura professionale, sia quella d’azienda sia d’area, è stata definita soltanto con il decreto del marzo ’98 del ministro dell’Ambiente [Edo] Ronchi». Stop all’inquinamento Come? Limitando l’utilizzo dell’auto privata e la congestione del traffico. (Iolanda Barera, Corriere della sera, 15 ottobre 1999, Corriere Lavoro, p. 20) • Nel Piano, la Regione ha destinato alla «Granda» 42 mila euro per due iniziative: sensibilizzazione dei privati e creazione di un «mobility management» per le imprese con più di 300 dipendenti (per favorire spostamenti meno inquinanti con mezzi pubblici, auto collettive e pullman aziendali). (Stampa, 18 novembre 2006, Cuneo, p. 37) • Cosa fare dunque? Assumere come centrale il sistema del Tpl destinando ad esso risorse per migliorarne le prestazioni in termini di efficienza e qualità; implementare e integrare la rete nella modalità gomma-ferro e dare avvio ad un piano pluriennale di costruzione di impianti collinari che sono per le caratteristiche della nostra città la migliore risposta, sviluppare il trasporto via mare, dare un ruolo nuovo al servizio taxi che va considerato come il migliore alleato del trasporto collettivo per la sua flessibilità e modalità di impiego, insistere con il car sharing e le politiche di mobility management. (Arcangelo Merella, Repubblica, 28 giugno 2008, Genova, p. XV).
Espressione ingl. composta dai s. mobility (‘mobilità’) e management (‘gestione’)