mitridatismo
s. m. [dal nome del re Mitridate (v. la voce prec.) che, secondo la leggenda, sarebbe divenuto refrattario all’azione dei veleni ingerendone dosi progressivamente crescenti]. – In medicina, particolare forma di resistenza acquisita a veleni introdotti a dosi dapprima minime e poi progressivamente crescenti: è fenomeno che si verifica quasi esclusivamente quando il veleno viene somministrato per via orale, grazie a un meccanismo individuabile essenzialmente in un diminuito assorbimento intestinale nei confronti della sostanza tossica in causa.