mitigare
(ant. miticare) v. tr. [dal lat. mitigare, comp. di mitis «mite» e tema affine a agĕre «fare»] (io mìtigo, tu mìtighi, ecc.). – 1. Rendere più mite, cioè meno aspro, meno gravoso o, di sentimenti, meno intenso; lenire, temperare, addolcire: m. il rigore di una legge, la severità di una condanna, la gravità di un giudizio; m. il dolore, fisico o morale; m. l’ira, la collera, lo sdegno, il risentimento, l’ardore della passione; questo pensiero valse a m. il suo rancore (Moravia); la riapparizione del sole ha mitigato la rigidezza della stagione. Per estens., diminuire quantitativamente: m. una pena, riducendone per lo più la durata o alleviandone il rigore; fu costretto a m. le sue pretese; meno com., m. un tributo, m. i prezzi. 2. intr. pron. Farsi più mite, moderarsi: l’odio tra le due fazioni si mitigò; dopo quello sfogo, la sua collera s’è mitigata; il freddo tende a mitigarsi.