missile
mìssile agg. e s. m. [dal lat. missĭlis, der. di missus part. pass. di mittĕre «mandare, scagliare»]. – 1. agg. non com. Che si lancia, che è destinato a essere scagliato: armi m., le armi da getto (come frecce, giavellotti e sim.). 2. s. m. Termine adottato a partire dalla seconda guerra mondiale per indicare in genere un corpo volante, senza pilota, con propulsione propria per tutta la traiettoria o per parte di essa (in ciò differenziandosi dal proiettile scagliato da un’arma da fuoco), dotato di apparecchi di teleguida o di autoguida (in ciò distinguendosi dal razzo), e portante un carico utile (rappresentato, nelle applicazioni belliche, da una o più cariche esplosive, nelle applicazioni non belliche da strumenti scientifici, satelliti artificiali, sonde spaziali, veicoli spaziali): il propulsore è a getto, il che consente di raggiungere velocità molto elevate in qualsiasi condizione ambientale, e consiste per lo più in un endoreattore (in partic. nel caso in cui la traiettoria debba svolgersi in parte fuori dell’atmosfera terrestre); spesso e spec. quando è previsto che il carico utile si stacchi a un certo punto del percorso, si parla di m. vettore (o razzo vettore o semplicemente vettore) per indicare tutto l’apparecchio (propulsore e dispositivi di guida) ad eccezione del carico stesso. Negli usi militari, i missili vengono in genere classificati in base al tipo di traiettoria che percorrono, alla gittata, all’armamento di cui sono dotati e all’ubicazione del luogo di lancio e dell’obiettivo da colpire. Sono detti m. balistici quelli che, lanciati da silos interrati, da rampe trasportabili o da sottomarini, percorrono una parabola (in parte fuori dall’atmosfera) e possono raggiungere, trasportando una o più cariche convenzionali o più spesso nucleari (se queste sono destinate a colpire ciascuna un differente bersaglio, il missile è detto mirvizzato), obiettivi posti a distanze molto grandi. Tra i missili balistici sono detti m. strategici sia i m. intercontinentali, con gittata fino a 15.000 km, sia i m. a raggio intermedio, con gittata fino a 5.000 km, mentre sono detti m. tattici o di teatro i m. a corto raggio, con gittata fino a 1000 km e testata anche non nucleare; oltre ai m. monostadio, dotati di una sola carica di propellente, esistono m. polistadio, costituiti ciascuno da più stadî che si distaccano in successione non appena esaurito il propellente che contengono. Sono poi detti m. non balistici o guidati quelli che, dotati di superfici aerodinamiche (alette stabilizzatrici e timone di direzione) per il governo nell’atmosfera, sono lanciati da rampe fisse o mobili a terra oppure da aeromobili o da navi e trasportano testate per lo più convenzionali fino a 200 km di distanza secondo percorsi determinati, per un primo tratto, da segnali radio ad essi inviati, mentre nel tratto finale sono guidati da sensori a raggi infrarossi o da sistemi radar o a raggi laser incorporati nell’ogiva: possono essere destinati a bersagli terrestri (m. superficie-superficie o terra-terra, m. aria-superficie, ecc.; m. controcarro o anticarro, filoguidato, lanciato da terra o da elicotteri), aerei (m. antiaerei o contraerei: m. superficie-aria o terra-aria, m. aria-aria, m. nave-aria o mare-aria, ecc.; m. antimissile), o navali (m. antinave: m. superficie-nave o terra-mare, m. nave-nave o mare-mare, ecc.; per estens., m. subacqueo, altra denominazione del siluro lanciato sia da navi sia da sommergibili o da aeromobili). Missile da crociera (traduz. della locuz. ingl. cruise missile), ordigno simile per forma a un aereo, che, lanciato da terra, da unità di superficie o subacquee (in questo caso richiede, per il lancio, un razzo ausiliario detto booster) o da aeromobili, può portare testate nucleari o convenzionali fino a 2500 km di distanza: è dotato di autoguida, ossia è in grado di controllare il proprio percorso, lungo una rotta prestabilita, per mezzo di un sistema di guida inerziale e di strumenti di rilevazione altimetrica e radar collegati a un calcolatore elettronico; può quindi volare a bassissima quota seguendo il profilo altimetrico del suolo, del quale riconosce punti caratteristici di riferimento, mentre nel tratto finale è guidato sul bersaglio da un sistema a raggi laser o da sensori all’infrarosso; assieme ai missili balistici a raggio intermedio, costituiva la famiglia degli euromissili, così chiamati per la loro prevalente dislocazione geografica. TAV.