miserabilismo
s. m. Tendenza della moda a ricercare materiali e capi di vestiario ostentatamente poveri; compiacimento nella descrizione di una vita da miserabili. ◆ È da dieci anni che Miuccia Prada e suo marito e socio Patrizio Bertelli procurano spaventi e disperazioni alle grandi star della creatività italiana, avanzando inesorabilmente nel mercato dello snobismo più elitario con i loro miserabilismi cerebrali, e i colori terrosi, e le eleganze di plastica, e le forme così deformi da creare, misteriosamente, un’idea massimamente moderna anche se deviata di fascino. (Natalia Aspesi, Repubblica, 26 settembre 1999, p. 27, Cronaca) • La vita in prigione di una donna incinta accusata (forse a torto) di aver ucciso il compagno. [Pablo] Trapero filma senza miserabilismo la storia di una donna, dall’accettazione della maternità al sogno di una nuova vita. Manca però la scintilla che appassiona. (Paolo Mereghetti, Corriere della sera, 20 maggio 2008, p. 45, Spettacoli).
Derivato dall’agg. miserabile con l’aggiunta del suffisso -ismo.
Già attestato nella Repubblica del 26 ottobre 1984, p. 12, Cronaca (Salvatore Tropea).