miorilassante
agg. e s. m. [comp. di mio-2 e part. pres. di rilassare]. – Nel linguaggio medico, di farmaco che induce la diminuzione del tono dei muscoli scheletrici, senza compromettere seriamente l’attività nervosa superiore; si distinguono m. ad azione centrale, o m. propriam. detti, che agiscono soprattutto a livello encefalico ed esercitano contemporaneamente una modesta azione sedativa, e m. ad azione periferica, che inducono un blocco funzionale delle placche motrici (curaro e sostanze curaro-simili) senza coinvolgere l’attività encefalica, donde il loro impiego in anestesiologia, in associazione a narcotici, per usi diagnostici e terapeutici: intubazione endotracheale, trattamento del tetano, elettroshockterapia (per eliminare l’effetto convulsivante delle scariche elettriche).