minugio
minùgio s. m. (o minùgia f.) [lat. minūtia «parte minuta»; v. minuzia] (pl. le minùgia, anche le minùgie o minuge, raro i minugi). – 1. Budello; per lo più al plur., l’intestino, le interiora: Tra le gambe pendevan le minugia (Dante). La parola è oggi in uso solo per indicare le budella di animali ovini (agnello, castrato, ecc.), con cui si fanno le corde di alcuni strumenti musicali (violino, ecc.): corde di minugia, raram. le minugia; l’aedo tende le sue corde, Create co’ minugi degli agnelli (D’Annunzio). 2. s. f. Nel linguaggio medico, candeletta uretrale filiforme, usata a scopo dilatante.