minoranza
s. f. [der. di minore]. – 1. ant. L’essere minore: per m. d’etade ... merita perdono (Dante). 2. a. In contrapp. diretta a maggioranza, inferiorità numerica, numero minore (di persone o di cose) in un gruppo, in un insieme: essere m. senza disprezzare la maggioranza, non rifiutare il dialogo con le maggioranze e la possibilità di rendere meno stupidi gli stupidi (Goffredo Fofi); la proposta fu approvata solo da una esigua m. dei presenti; i sostenitori di questa teoria sono oggi una piccola (o una sparuta) m. rispetto agli avversarî; essere, rimanere, trovarsi in minoranza. In partic., con riferimento a votazioni, indica sia il numero dei voti che, essendo inferiore al limite stabilito, non può influire su una deliberazione (la legge fu approvata con una trascurabile m. di voti contrarî; una massiccia m. rivelò gli umori dell’opposizione), sia, in senso più concr. e collettivo, il gruppo di persone che, disponendo di un minor numero di voti, non può imporre la propria volontà in un’assemblea, in un collegio, e sim.: relazione di m., quella nella quale – in occasione dell’esame di un disegno di legge o di deliberazioni in genere – sono esposti i motivi di dissenso della minoranza dalla maggioranza. Nel linguaggio più strettamente politico, la coalizione o anche un insieme eterogeneo di partiti (in tale caso spesso al plur., le m.) che, rispetto alla coalizione di governo formatasi dopo una consultazione elettorale (maggioranza) si collocano all’opposizione: la m. parlamentare; gli esponenti della m.; la politica della m.; una m. compatta; governo di minoranza, quello che può costituirsi, quando sia impossibile formare un governo di maggioranza, ottenendo la fiducia grazie all’appoggio esterno di altri partiti. b. Gruppo di cittadini che nell’interno di uno stato si distinguono dalla maggioranza, secondo i casi, per la razza o per la lingua o per la religione, a cui s’accompagna molte volte una diversa coscienza nazionale: le m. etniche, linguistiche, religiose; il problema, i diritti delle m.; norme internazionali per la protezione delle m. etniche; la tutela delle m. linguistiche (attuata in Italia mediante l’istituzionalizzazione del bilinguismo in alcune province di confine e l’istituzione di speciali ruoli del personale civile della pubblica amministrazione, riservati agli appartenenti ai gruppi linguistici minoritarî).