minimo /'minimo/ (non com. menomo) [dal lat. minimus, superl. di minor "minore"; trattato anche in ital. come superl. di piccolo]. - ■ agg. [corrispondente a valori e misure assai ridotte: una quantità m.; una m. differenza] ≈ esiguo, minuscolo, piccolo. ↑ impercettibile, infimo, infinitesimale, insignificante, microscopico. ↓ trascurabile. ↔ enorme, grande, massimo. ↑ smisurato. ■ s. m., solo al sing. 1. [la parte più piccola possibile: è il m. che tu possa fare per lui] ≈ meno. ↔ massimo. ‖ meglio. ▲ Locuz. prep.: al (o come) minimo [come quantità o esigenza minima: avrà al m. quarant'anni; ci vorranno come m. 50 euro] ≈ a dire poco, almeno, perlomeno, quantomeno. ↔ al massimo, al più. 2. (fig.) [minima quantità di qualcosa, spec. in frasi negative: non ha un m. di decoro] ≈ briciolo, grammo, granello, pizzico, (fam.) zinzino. 3. (aut.) [nei motori a combustione interna, il limite di giri al di sotto del quale il motore si spegne: il motore non tiene il m.] ≈ basso regime.