minicrisi
(mini-crisi), s. f. inv. Crisi di breve durata e dalle conseguenze limitate. ◆ [tit.] La guerra di successione / Bufera [Renato] Ruggiero: [Silvio] Berlusconi potrebbe approfittare della minicrisi per un rimpasto. Gli Esteri giustificano i… Fini. E [Maurizio] Gasparri rischia (Giornale d’Italia, 9 gennaio 2002, p. 1, Prima pagina) • la chiusura formale della mini-crisi lascia aperti tutti i problemi della Cdl: federalismo, legge elettorale, collegialità, tasse, Sud restano temi di scontro di una compagine che mostra sempre più di procedere come un’armata brancaleone. (Giuseppe Di Fazio, Sicilia, 17 luglio 2004, p. 2, Ieri e Oggi) • «Mentre a Londra spuntavano due nuovi gratuiti e si allargava molto il mercato dei lettori – insiste Steve Auckland, capo della Divisione free dell’Associated Newspapers –, tra i giornali tradizionali c’è chi ha perso copie ma anche chi ne ha guadagnate, come il Daily Mail, a dimostrazione che chi sa individuare il proprio pubblico e proporgli quel che gli piace non ha nulla da temere». L’altra grande imputata della crisi, o della mini-crisi, è Internet: la usiamo e ne usufruiamo tutti, ma è opinione comune che sia una macchina infernale che finirà col disabituare i giovani a servirsi della carta, o addirittura a sostituire la tv nei consumi culturali, e familiari, per lasciar prevalere una dimensione del tutto individuale. (Marcello Sorgi, Stampa, 10 dicembre 2006, p. 42, Società e Cultura).
Composto dal confisso mini- aggiunto al s. f. crisi.
Già attestato nella Repubblica del 17 luglio 1984, p. 12, Politica estera, nella variante grafica mini-crisi.