mimetizzare
mimetiżżare v. tr. [der. di mimetico]. – 1. Rendere mimetico un oggetto o una struttura, cioè simile all’ambiente circostante, in modo che, confondendosi con esso, possa sfuggire alla vista e all’osservazione; è riferito spec. a impianti bellici, obiettivi militari e sim.: m. le artiglierie, un attendamento, le sedi del comando, i depositi di munizioni; anche come rifl.: in certe azioni di guerra i soldati si mimetizzano coprendosi di rami d’albero; e con sign. più generico: l’attentatore riuscì a dileguarsi mimetizzandosi tra la folla. 2. rifl. Con riferimento ad animali, possedere la facoltà del mimetismo. In senso fig., con riferimento a persona, assumere un atteggiamento che muta col mutare delle circostanze, spec. in campo politico: mimetizzandosi opportunamente è riuscito a far dimenticare il suo passato. ◆ Part. pass. mimetiżżato, anche come agg., nei varî sign. del verbo: reparti, postazioni, navi, aeroporti mimetizzati; animali mimetizzati; virus mimetizzato da comune allegato di posta elettronica; uomo politico fondamentalmente conservatore ma abilmente mimetizzato nella corrente progressista del suo partito. Con riferimento all’uso fig. del verbo, in ambiente militare si dicevano, talora, mimetizzati i soldati e gli ufficiali che, in tempo di guerra, erano riusciti a trovare un posto sicuro e tranquillo negli uffici militari, evitando di essere destinati a reparti combattenti (con sign., quindi, equivalente al più com. imboscato).