metodologia
metodologìa s. f. [comp. di metodo e -logia]. – 1. a. In senso generico, lo studio del metodo su cui dev’essere fondata una determinata scienza o disciplina; con senso più concr., il complesso dei fondamenti teorici o filosofici sui quali un metodo è costruito: m. clinica, studio della clinica concernente sia i rapporti di questa con le altre discipline scientifiche, biologiche e fisico-chimiche, sia la valutazione delle varie fasi dell’atto clinico al fine di giungere, attraverso l’osservazione e l’interpretazione preliminare e finale dei sintomi, alla formulazione della diagnosi e all’attuazione dell’intervento terapeutico; m. statistica (o statistica metodologica), v. statistica; più in generale, in una prospettiva epistemologica, m. della ricerca scientifica, il complesso delle norme e dei criterî atti a fissare un confine tra la scienza propr. detta, il comune sapere opinabile e le pseudoscienze (quali l’astrologia, la parapsicologia, ecc.), per cui le asserzioni scientifiche dovrebbero, per es., sottostare al principio di verificabilità, inteso anche come criterio di significanza, oppure al principio di falsificabilità: in tal senso, si parla anche di m. normative quando vengono definite le norme prescrittive fondamentali per l’attività scientifica. b. In partic., nel linguaggio filosofico, il termine indica sia un settore particolare di ogni ricerca scientifica o filosofica, sia invece un tipo speciale di ricerca filosofica. 2. Meno propriam., l’uso coerente e rigoroso di un metodo scientifico: ogni ricerca deve avere come base una precisa m.; talvolta, con sign. più generico, come sinon. di metodo: una m. errata; m. rigidamente applicata; uno studioso che difetta di metodologia.