metafonesi
metafonèṡi s. f. [traduz. del ted. Umlaut, formata con gli elementi meta- (per indicare mutamento) e -fonesi]. – In linguistica, modificazione del timbro di una vocale per assimilazione a distanza; il caso più tipico è quello in cui la vocale accentata si assimila più o meno alla vocale o semivocale (per lo più i, i̯, u, u̯) di sillaba finale. All’interno delle lingue indoeuropee, il fenomeno è caratteristico delle lingue germaniche; all’interno delle lingue romanze la metafonesi, ignota al tosc. e all’ital. letter., è (o è stata) viva nei dialetti ital. settentr., dove è esercitata da -i finale (a Grado benedèto «benedetto», plur. benedìti; a Bologna fi̯àur «fiore», plur. fi̯ùr), e in quelli centro-merid., dove è condizionata da -i e -u finali (napol. porta dal lat. porta, ma puorto, dal latino portu[m]), e inoltre in francese, in portoghese e in romeno (ant. fr. fis, dal lat. feci; port. como ‹kómu› «io mangio», ma come ‹kòmë› «mangia»; rom. soare, dal lat. sole[m]).