meritometro
s. m. Sistema ideato per determinare aumenti retributivi commisurati a un effettivo incremento della produttività nel lavoro. ◆ Molti si ingegnano in questi giorni per stabilire una sorta di «meritometro» in base al quale, appunto, pagare meglio gli insegnanti meritevoli. Penso sia una strada molto accidentata e difficilmente praticabile anche per via dei grandi numeri che la scuola comporta. E poi, quali elementi valutare a scapito di altri? Non è la figura dell’insegnante, globale ? Molto meglio, io credo, curare al massimo l’accesso alla professione con una selezione rigorosa e un tirocinio adeguato: è qui che negli scorsi decenni è avvenuto di tutto, tra leggine e sanatorie e concorsi che duravano vite intere. (Paolo Mauri, Repubblica, 11 settembre 2000, p. 32, Cultura) • [tit.] Pubblico impiego, arriva il meritometro [testo] Arriva il «meritometro» per i dipendenti pubblici. Il Documento di programmazione economico-finanziaria approvato ieri dal Consiglio dei ministri prevede infatti che gli aumenti retributivi per il settore pubblico siano particolarmente contenuti e agganciati rigidamente al tasso d’inflazione programmata [...] A questa percentuale va poi aggiunto un altro uno per cento legato ad eventuali incrementi di produttività. (Stampa, 17 luglio 2001, p. 7, Economia) • [tit.] Per il travet ecco il «meritometro» [testo] Arriva la meritocrazia per i dipendenti statali? […] Il Dpef prevede che gli aumenti retributivi per il settore pubblico siano pari al tasso di inflazione programmata aumentato dell’1% di eventuali incrementi di produttività. Un «meritometro» che potrebbe essere recepito nelle prossime trattative sul contratto. (Corriere della sera, 17 luglio 2001, p. 10, In primo piano).
Composto dal s. m. merito con l’aggiunta del confisso -metro.