mergermania
(merger-mania), s. f. Tendenza smodata all’acquisizione e alla fusione di marchi, società e studi professionali. ◆ «Nel nostro settore si è fatto abuso di finanza, prescidendo dai fondamentali», ha detto il presidente di Mediaset [Fedele Confalonieri], plaudendo allo sgonfiamento della «bolla speculativa» e mettendo in guardia dalla mergermania che, «nel 70% dei casi si è tradotta in fallimento». (F[lavia] Pod[està]) (Stampa, 21 maggio 2002, p. 2, Economia) • [tit.] Guerre di mercato. Così il capitalismo torna a far sognare / Disney, banche, farmaceutica, è mergermania / Ora l’onda americana investe anche l’Europa / Il tempo è propizio per nuove fusioni. Gli azionisti si fregano le mani. E l’Italia non potrà restarne fuori (Riformista, 12 febbraio 2004, Risiko, p. I) • La Wall Street del record di ieri è invece concentrata sulla forza dei consumi negli Usa, in grado di arginare la frenata dell’economia, così come sui buoni conti aziendali nel secondo trimestre 2007 e sulla merger-mania che continua a dilagare. In più, i grandi investitori internazionali, quelli che muovono mega-capitali multivalute, si ritrovano a poter comprare a Wall Street a prezzi bassi proprio per effetto del mini-dollaro. (Giancarlo Radice, Corriere della sera, 13 luglio 2007, p. 26, Economia).
Dall’ingl. mergermania, a sua volta composto dal s. merger (‘fusione, aggruppamento di imprese’) e dal confisso -mania.
Già attestato nella Repubblica del 20 luglio 1986, Affari & Finanza, p. 2 (Mauro Longhi).