meraviglioso
meraviglióso (tosc. o letter. maraviglióso) agg. [der. di meraviglia, maraviglia]. – 1. a. Che suscita meraviglia, e spesso anche un senso di stupore, per le sue qualità, per i modi in cui si manifesta, perché strano, sorprendente, straordinario: m’apparve una maravigliosa visione (Dante); cosa m. a vedersi, a dirsi e sim. Nell’uso com., di ciò che, oltre a suscitare meraviglia, desta anche ammirazione, per la sua bellezza, per la sua grandezza, o per altre qualità possedute in sommo grado: uno spettacolo m.; un m. paesaggio; una città ricca di m. monumenti; da quassù si gode un panorama m.; le m. invenzioni della tecnica; ha un intuito m., un’intelligenza, un’abilità, una capacità m.; ha scritto versi m.; una m. pagina di musica. Di persona, che sorprende per le sue doti eccezionali: sei veramente un uomo m.; una ragazza m.; per estens., riferito a particolari, spec. fisici, che esercitano una forte e ammirata attrazione (con sign. affine a incantevole): ha un m. sorriso; che m. paio d’occhi! b. Con senso genericam. iperbolico, equivale talvolta a bellissimo: abbiamo fatto un viaggio m.; che tempo m.!; romanzo, racconto, film m.; per antifrasi, con ironia: sei di una m. ipocrisia; con la sua m. sfacciataggine riesce a insinuarsi dappertutto. c. Nell’uso letter., è spesso sinon. di straordinario, grandissimo: un gigante di m. forza; maraviglioso piacere veggendola avea sentito nell’animo (Boccaccio); analogam. diletto m., m. gioia e sim. Con riferimento a qualità negative, incredibile: Arrighetto di San Polo ... era grande e maraviglioso ladro (M. Villani); standosi ciascuno nelle sue tende, ciascuno con maravigliosa viltà si governava (Machiavelli); anche, spaventoso: vidi per quell’aere grosso e scuro Venir notando una figura in suso, Maravigliosa ad ogne cor sicuro (Dante). 2. Sostantivato con valore neutro, ciò che suscita meraviglia: in questo sta il m.; il m. è nel fatto che ... In partic., l’elemento meraviglioso, cioè il complesso dei fatti preternaturali (divini, magici, leggendarî) che intervengono in un’opera di fantasia: il m. nei poemi omerici, nell’«Orlando Furioso». 3. ant. Meravigliato, stupito: Maraviglioso e attonito ognun resta, Che si pigli costui tanta licenzia (Ariosto). ◆ Avv. meravigliosaménte (o maravigliosaménte), in modo meraviglioso, nei varî sign. dell’agg.: scrivere, suonare, recitare meravigliosamente; ha una casa meravigliosamente arredata; una donna meravigliosamente bella; anche con generico valore superlativo: la sinfonia è stata eseguita meravigliosamente bene. Nell’uso ant., molto, grandemente, e sim.: e così detto rincominciò maravigliosamente a piagnere (Boccaccio); veniva la Italia in questi tempi ad essere maravigliosamente afflitta (Machiavelli).