menzione
menzióne s. f. [dal lat. mentio -onis, affine a mens mentis «mente, memoria», e a meminisse «ricordare»]. – Ricordo, citazione esplicita di una persona, una cosa o un avvenimento, che si fa parlando o scrivendo: di questo personaggio (o di questo fatto) non si trova m. nelle fonti storiche del tempo; fare m. di qualcuno o di qualcosa, parlarne di proposito e spesso con rilievo, o anche semplicemente citarne il nome: la bibliografia non fa m. dei contributi più recenti sull’argomento; il rapporto fa espressa m. del luogo e dell’ora; degno di menzione, meritevole di essere nominato, di essere ricordato: l’episodio non è degno di m.; artista, poeta, opera degni di menzione. In partic., m. onorevole o d’onore, attestato d’onore che talvolta viene concesso a chi, in un concorso a premî, in una gara e sim., è giudicato meritevole di lode pur non conseguendo il premio posto in palio. Nel linguaggio giur., non m. della condanna, nel certificato del casellario giudiziale, beneficio che può essere concesso dal giudice quando ricorrano certi presupposti espressamente previsti dalla legge, e che ha l’effetto di non far menzionare la condanna nel certificato del casellario giudiziale rilasciato a richiesta di privati.