meato
s. m. [dal lat. meatus -us «corso, moto; via, passaggio», der. di meare: v. meare]. – 1. Passaggio in genere; via, apertura attraverso cui qualche cosa passa. Nel linguaggio letter., più spesso riferito al corpo umano: lo m. della voce (Buti), la gola; non volea ch’avesse altro meato Onde spirar, che per lo naso, il fiato (Ariosto). 2. a. In anatomia, orifizio, piuttosto ristretto, che mette in comunicazione la cavità di un organo con l’esterno (m. urinario, che collega la vescica urinaria con l’esterno; m. acustico esterno, nel fondo del quale si trova il timpano) o con altro organo (m. ureterale, lo sbocco dell’uretere nella vescica). b. In botanica, m. intercellulare, sinon. di spazio intercellulare (v. intercellulare). 3. In geologia, ciascuno dei piccoli o microscopici canalicoli esistenti in seno alle terre sciolte o, spec. in superficie, nelle rocce compatte, dalla distribuzione e dimensione dei quali dipendono la porosità, la permeabilità, la capillarità dei terreni e la sfaldabilità delle rocce. 4. In meccanica applicata, il sottile interstizio compreso fra le superfici coniugate di una coppia cinematica, per lo più occupato da lubrificante in pressione.