maturo
agg. [lat. matūrus]. – 1. Con riferimento al mondo vegetale e animale: a. In botanica, di organo che ha raggiunto la fase finale del suo sviluppo morfologico e fisiologico; in partic., di spore, semi, ecc. capaci di germinare. Nell’uso com. è riferito spec. ai frutti e ai semi utili all’uomo, quando nel loro sviluppo hanno raggiunto le qualità che li rendono tali (opposto ad acerbo): l’uva non è ancora m.; il grano è m.; quando la pera è m. convien che caschi, prov., ogni cosa avviene o si manifesta soltanto quand’è il suo tempo (opp. è difficile che non avvenga o non si manifesti quand’è giunto il suo tempo). Per estens., del fieno o di qualsiasi altro prodotto del suolo relativamente alla sua utilizzazione da parte dell’uomo. b. In biologia, di elemento germinale che ha raggiunto il suo sviluppo definitivo. c. In zoologia, di animale che ha raggiunto la maturità sessuale (e quindi la capacità di riprodursi) e, generalmente, lo stadio definitivo di sviluppo (è diventato cioè adulto). 2. a. Con riferimento all’uomo, età m., il periodo della vita umana intermedio tra la giovinezza e la vecchiaia; nell’uso com., uomo m., donna m. (meno spesso m. d’anni), di persona che ha già passato la giovinezza e si avvicina alla senilità. Con determinazioni limitative: essere m. (o in età m.) per una determinata attività fisica; una ragazza m. per il matrimonio (e poeticam.: Vergine era tra lor di già matura Verginità, T. Tasso). b. fig. Di persona giunta a maturità morale e intellettuale: è un giovane già m.; si farà m. con gli anni. Spesso con determinazioni limitative: è scientificamente m.; è m. per questi studî, per la carriera che si è scelta; è m. per l’esercizio dei diritti politici. Nel linguaggio scolastico, si dice del candidato che ha superato l’esame di maturità: soltanto la metà dei candidati sono stati dichiarati maturi. Per estens., m. politicamente, di un popolo quando sia in grado di autogovernarsi. 3. Con riferimento a fatti e processi fisici: a. Parto m., quello che ha luogo quando il feto ha raggiunto la sua maturità (opposto a prematuro). b. Ascesso m., foruncolo m., giunti a suppurazione. c. Tosse m., che dà catarro facile a espettorarsi. d. Vino m., vino stagionato e quindi di colore limpido; analogam., di altre sostanze che col trascorrere del tempo acquistano determinate qualità. 4. Con riferimento a fatti, situazioni di carattere pubblico, o a processi di natura spirituale: a. Tempi m., che presentano le condizioni adatte per introdurre (o tentare d’introdurre) mutamenti e innovazioni in campo politico, sociale, ecc. b. Nel linguaggio econ., sistema economico m. (o economia m.), sistema che abbia raggiunto un livello di industrializzazione tale da far cessare la convenienza di ulteriori investimenti produttivi. c. Riferito a qualità intellettuale o morale (di singole persone), che ha raggiunto un sufficiente grado di sviluppo e quindi di validità: avere una mente m., un m. discernimento, una capacità di giudizio ormai matura; essere dotato di m. esperienza. d. Approfondito, ben ponderato: dopo m. esame della situazione, fu deliberata la ripresa dei lavori; è una decisione grave, che richiede una m. riflessione. ◆ Accr. maturòtto, scherz., di persona un po’ avanti negli anni (con lo stesso valore il dim., iron., maturétto). ◆ Avv. maturaménte, con attenta e approfondita riflessione e valutazione: una decisione maturamente soppesata; ogni parola del comunicato è stata maturamente esaminata e discussa tra i presenti.