matricale
s. m. [dal lat. tardo matricalis (herba), der. di matrix -icis «matrice, utero»]. – Nome comune di due piante diverse, così chiamate perché entrambe dotate, tra le altre qualità terapeutiche, di proprietà emmenagoghe e antispastiche (in partic., con effetto sull’utero): Tanacetum parthenium, erba perenne aromatica delle composite tubuliflore, detta anche matricaria, partenio, originaria del Caucaso e dei paesi balcanici, frequente in Italia su muri, macerie e siepi, spesso coltivata per i fiori: ha foglie pennatopartite e ampî corimbi di capolini piccoli con fiori ligulati bianchi, simili a quelli della camomilla; e Stachys sylvatica, erba della famiglia labiate, diffusa in Italia nelle radure dei boschi di latifoglie su terreno umido: ha un fusto ramoso in alto, foglie vellutate con lamina ovata e dentata sul bordo e fiori roseo-purpurei riuniti in spicastri.