mastice
màstice (ant. màstrice e màstiche) s. m. (ant. f.) [lat. mastĭce o mastĭche, lat. tardo mastix -stĭchis o mastĭcha, tutti femm., dal gr. μαστίχη «gomma di lentisco»]. – 1. Resina prodotta per incisione del fusto e dei rami del lentisco, contenente varî acidi resinosi, principî amari, olî essenziali, ecc.: molto usata nell’antica farmacopea, si presenta in masserelle arrotondate (lacrime) della grossezza di un pisello, di colore giallo chiaro, trasparenti, ed è usata per vernici, come aromatizzante per vini e liquori, come masticatorio, ecc. 2. Prodotto semisolido risultante dal miscuglio di sostanze malleabili ma atte a indurirsi: di composizione diversa a seconda dell’uso, può essere a base di olî essiccativi, di sostanze minerali (ossido di piombo, creta, grafite), di sostanze resinose (colofonia), ecc.; m. d’asfalto, ottenuto dal riscaldamento di polveri di roccia asfaltica con aggiunta di bitume, e adoperato, riscaldato e mescolato con sabbia, per impermeabilizzare fondazioni e terrazze, o, mescolato con sabbia e ghiaietto, nelle pavimentazioni stradali; m. bituminoso, miscela di bitume con additivi inorganici a grana fine, usata, a caldo, spec. per sigillare giunti; m. (o stucco) da vetrai, miscuglio di olio di lino, creta e biacca, usato per fissare i vetri agli infissi, che, plastico all’atto della preparazione, indurisce dopo breve tempo. 3. fig., non com. Elemento di unione, di coesione: compagni uniti dal m. dell’amicizia, dei comuni ideali.