mastellato
p. pass. e agg. (iron.) Che si richiama a Clemente Mastella, esponente politico di centro; sostenuto da Clemente Mastella. ◆ O i suoi rivali trovano un candidato serio per una soluzione alternativa, e ne sottopongono il nome (con qualche cinismo) al capo dello Stato e all’opposizione, oppure si ritroveranno un [Massimo] D’Alema mastellato (Foglio, 14 dicembre 1999, p. 3) • «Sviluppate il Sud, sviluppate il Sud!». Il tormentone non è un’esclusiva delle truppe mastellate: non c’è forza politica o sindacale (Lega esclusa) che non annoveri nel suo programma l’invito ad aiutare il meridione d’Italia. Ed è giusto che sia così. Ma quando dalle intenzioni si passa ai fatti, saltano fuori storie che inducono a pensare che i primi nemici del meridione siano i meridionali. (Gazzettino, 26 giugno 2004, p. 1, Prima pagina) • L’Udeur c’è. Rinascerà come sanno fare i gabbiani anche in ambienti ostili. Accrescerà le sue radici nel territorio e si preparerà ad una nuova battaglia politica per il Parlamento. […] Le «truppe mastellate» sono di nuovo venute in soccorso del leader: non più «spesate» e a bordo di pullman gran turismo, come avveniva nella prima Repubblica. (Sergio Cassini, Gazzetta del Sud, 19 aprile 2008, p. 2, Primo Piano).
Derivato dal nome proprio (Clemente) Mastella con l’aggiunta del suffisso -ato.
Già attestato nella Repubblica del 1° giugno 1986, p. 1, Prima pagina (Eugenio Scalfari).