masnada
s. f. [dal provenz. maisnada, che è il lat. *mansionata (cfr. lat. mansio -onis «soggiorno, dimora», da cui il fr. maison «casa» e l’ital. magione)]. – 1. Nel medioevo: a. L’insieme dei servi ministeriali, originariamente schiavi, adibiti nella casa del signore alle occupazioni domestiche, che nell’epoca feudale ottennero, in grazia dei servigi e soprattutto delle armi che recavano in guerra al loro signore, concessioni di feudi, entrando a far parte della gerarchia feudale: uomini di m.; gente di masnada. b. Schiera di uomini armati, compagnia di ventura: Con gran cuore, a lancia e spada! Uguccion de la Faggiola Messo ha in punto la m. (Carducci). 2. a. letter. Con sign. più generico, schiera, accolta di persone: E poi rigiugnerò la mia m. (Dante). b. Nell’uso com., in senso spreg., gruppo di persone che agiscono insieme e di comune accordo, o anche singolarmente ma con scopi e metodi simili, in modo prepotente e disonesto: una m. di furfanti, di ladri, di avventurieri (cfr. l’uso analogo di banda). Per estens., talora scherz., comitiva di persone allegre o turbolente e chiassose: una m. di buontemponi; le strade erano invase da masnade di ragazzi in gita; la sera e la notte fino alle ore piccine ... coinvolto alla rumorosa m. dei pittori e dei poeti (Soffici); pensò alle m. dei ragazzi poveri ... che scavalcavano i muri e le siepi e saccheggiavano i frutteti (I. Calvino).