martiropatia
s. f. L’essere disposti a immolarsi in nome di un ideale. ◆ Oggi la «martiropatia», l’idea che Jihad inteso come obbligo del credente e «martirio» coincidano, è largamente diffusa nel mondo radicale; (Renzo Guolo, Repubblica, 29 novembre 2003, p. 1, Prima pagina) • il «sacrificio» in azione è la più alta forma di martirio anziché un suicidio. Una torsione della tradizione religiosa che dilata, sino al limite estremo, la violenza ritenuta lecita: con tutte conseguenze del caso. Il volume [«La Guida spirituale degli attentatori dell’11 settembre 2001», a cura di Hans G. Kippenberg e Tilman Seidensticker] aiuta, dunque, a comprendere, non certo a giustificare, un fenomeno così dirompente come la martiropatia che spinge ogni anno centinaia di giovani alla ricerca della «morte sacra» in nome della «causa per i diritti di Dio». (Renzo Guolo, Repubblica, 12 maggio 2007, p. 37, Almanacco dei libri).
Composto dal s. m. e f. martire con l’aggiunta del confisso -patia.