marmotta1
marmòtta1 s. f. [dal fr. marmotte, di etimo incerto]. – 1. a. Nome delle varie specie di roditori appartenenti al genere Marmota, famiglia sciuridi, distribuiti nell’Europa centr., in Asia e America del Nord: sono animali di media grandezza, lunghi circa 60-80 cm compresa la coda, con pelame folto, che vivono solitarî o in colonie e scavano nel terreno complessi sistemi di tane, nelle quali trascorrono in letargo i mesi invernali (di qui la similitudine dormire come una m., dormire sodo e a lungo, e l’uso fig. della parola). Particolarm. nota la m. comune o m. delle Alpi (lat. scient. Marmota marmota), che vive nelle Alpi e nei Carpazî; un’altra specie, il bobak (M. bobak), delle steppe dell’Asia, della Polonia merid. e della Galizia, fornisce una pregiata pelliccia (murmel). In passato dal grasso della marmotta comune si estraeva un olio (olio di m.), usato contro i reumatismi, come l’olio tratto dalla pianta di ugual nome. b. estens. La pelliccia conciata della marmotta: giacca di m.; un cappotto con il collo di marmotta. c. fig. Persona pigra e dormigliona; anche, persona lenta e goffa nell’agire, per pigrizia o per torpore mentale: muoviti, m.!; non fare la m.!; che vuoi che combini quella marmotta! 2. Nelle costruzioni ferroviarie, segnale basso usato per comandare i movimenti di manovra nelle stazioni, costituito da un fanale girevole attorno a un asse verticale, che indica da una faccia la via libera, dall’altra l’arresto.
◆ Dim. marmottina, e marmottino m., anche come appellativi vezz. e scherz. rivolti a bambini (per accezioni specifiche, v. le due voci); accr. marmottóne m., scherz., uomo pigro o dormiglione; pegg. marmottàccia.