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maréngo

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marengo


maréngo (o marèngo) s. m. [dal nome della località piemontese di Spinetta Marengo, in prov. di Alessandria] (pl. -ghi). – 1. a. Moneta d’oro del valore di 20 franchi, coniata a Torino dopo la battaglia di Marengo (14 giugno 1800), vinta da Napoleone contro gli Austriaci; porta al diritto la testa di Minerva galeata e coronata d’alloro con la leggenda L’Italie délivrée à Marengo, al rovescio l’indicazione del valore e della data in una corona d’alloro con la leggenda Liberté Egalité Eridania. b. Pezzo d’oro da 20 franchi (m. belga e m. svizzero) o da 20 lire (m. italiano) dell’antica unione monetaria latina, attualmente privo di corso legale. In Italia fu dato il nome di m. anche al napoleone d’oro. c. Per estens., non com., denaro in genere: certi vecchietti che se li scuoti fanno din din da tanto sono pieni di marenghi (Buzzati). 2. Nel linguaggio della moda, denominazione con la quale si è indicato, in ricordo della vittoria napoleonica, un particolare tipo di tessuto con fondo nero disseminato di punti bianchi ottenuti con filati screziati, e anche una tonalità di grigio (più spesso in funzione attributiva: grigio marengo). 3. In gastronomia, pollo alla marengo (fr. poulet à la marengo o à la Marengo), cotto in casseruola a pezzi, condito con polpa di pomodoro, aglio, vino bianco, funghi e qualche lamella di tartufo, che si serve accompagnato da crostini di pane dorati, gamberi d’acqua dolce bolliti e uova fritte (si dice che questo piatto sarebbe stato preparato dal suo cuoco a Napoleone nel giorno della vittoria). ◆ Dim., fam., marenghino (spec. nel sign. 1 c).

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