maremma
marémma s. f. [lat. marĭtĭma «contrade marittime», neutro pl. dell’agg. marĭtĭmus «marittimo»]. – 1. In geografia fisica, particolare conformazione che assumono le zone costiere pianeggianti davanti alle quali, per l’esiguità delle maree, si forma un cordone litoraneo chiuso, delimitante specchi d’acqua interni in cui sboccano corsi d’acqua che a poco a poco tendono a colmarli di materiali solidi, producendo paludi e acquitrini. In Italia, è chiamata per antonomasia Maremma (o Maremma toscana) la fascia costiera della Toscana compresa tra il corso del fiume Cecina e i monti della Tolfa, ormai quasi del tutto bonificata; veniva talora detta M. laziale la zona del Lazio settentr., oggi anch’essa bonificata, che ne era il naturale prolungamento. 2. a. Per estens., spesso al plur., zona paludosa, malsana: i Francesi tenevano impegnate nelle m. di Fiandra la maggior parte delle forze nemiche (V. Siri); dove fu la Magna Grecia sono m. e febbri (F. De Sanctis); gas delle m., uno dei nomi con cui è stato indicato il metano (più com. gas delle paludi). b. Raro in senso fig., letter., situazione confusa, aggrovigliata, o sim.: se riesco a levare i piedi da una m. di questioni generali, spero di poterci andare avanti speditamente (Manzoni).