mantice
màntice (ant. màntico, màntace, màntaco) s. m. [lat. mantĭca «bisaccia»]. – 1. a. Apparecchio atto a produrre un soffio d’aria, usato soprattutto nella metallurgia dei popoli antichi e, attualmente, in piccole fucine artigiane, per attivare la combustione nella fucina e raggiungere elevate temperature; nella forma più tipica è costituito da due lastre di legno articolate tra loro e collegate da una membrana, di solito in pelle, e si aziona allontanando e avvicinando tra loro le lastre, in modo che l’aria entri nella struttura attraverso un’apposita valvola, per essere poi espulsa mediante un adatto condotto d’uscita. Alcuni speciali tipi, azionati a mano o per mezzo di un meccanismo, servono a fornire in alcuni strumenti musicali (l’organo, l’armonium, la fisarmonica) l’aria occorrente a produrre il suono, aria che viene opportunamente liberata e indirizzata mediante il tocco delle dita su una o più tastiere. b. In locuzioni avv. e in similitudini: aprirsi, chiudersi a mantice, di cosa che si apre e si chiude con movimento simile a quello del mantice della fisarmonica; soffiare, ansare, ansimare come un m., di persona che ha il fiato grosso per la fatica della corsa o per altro. 2. a. Nelle carrozze, e in genere nei veicoli trainati da cavalli, la copertura che si può alzare o abbassare tendendo o piegando due bracci di ferro a leva; nelle automobili, la copertura a soffietto di tela impermeabile caratteristica delle vetture cabriolet (detta anche cappotta): tirare su, abbassare il mantice. b. Nei treni, la protezione di tela impermeabile, a soffietto, del passaggio di comunicazione tra una vettura e l’altra. ◆ Dim. manticétto, manticino; accr. manticióne.