mantenere
mantenére v. tr. [lat. manu tenere «tenere con la mano»] (coniug. come tenere). – 1. a. Tenere una cosa in modo che duri a lungo, rimanga in essere e in efficienza; è quindi spesso sinon. di conservare, ma mette più chiaramente in rilievo l’intenzione, l’opera, i mezzi volti a tal fine: che cosa è principato, di quale spezie sono, come e’ si acquistono, come e’ si mantengono, perché e’ si perdono (Machiavelli); credevano che tutto il mondo fosse fatto e mantenuto per loro soli (Leopardi); chiudere le finestre per m. il calore nella stanza; m. la salute, l’agilità, la freschezza giovanile; m. durante la corsa una velocità costante; le truppe incaricate di m. l’ordine; m. il contatto con il nemico. b. Far rimanere qualche cosa in una determinata condizione (che si specifica con opportuno predicato o complemento): m. agile il corpo, vigile la mente, vivo il ricordo; m. caldo il tè; m. la macchina a pieno regime; m. la nave al largo, sopravvento, sottocosta; m. un sistema in oscillazione permanente. Nel rifl.: mantenersi giovane, in buona salute; mantenersi bene, di persona che appare in buone condizioni nonostante l’età; mantenersi libero da ogni obbligo; cerca di mantenerti calmo. Come intr. pron., rimanere in determinate condizioni: la vita umana ... si mantenne per beneficio loro mediocremente facile e tollerabile (Leopardi); il tempo si mantiene sereno; nella cantina il vino si mantiene più fresco. Anche con uso assol.: «Gran bella conversione!» riprese don Abbondio: «e si mantiene, n’è vero? si mantiene.» (Manzoni). 2. Con sign. particolari: a. Conservare in vita, provvedendo ai mezzi di sostentamento: è lui che mantiene la famiglia; ha tanti figli da m.; m. un orfanello; m. una donna, provvedere alle sue necessità finanziarie (cfr. anche mantenuta); più com., farsi mantenere (di uomo: si fa m. dalle donne, dalla moglie). Rifl.: non ha di che mantenersi, non ha i mezzi necessarî o sufficienti per vivere. b. Con riferimento a istituti e sim., provvedere a proprie spese al loro funzionamento: m. una scuola, un ospizio. c. Di cosa che richieda lavoro di manutenzione, provvedere con denaro o con mezzi appropriati a tale lavoro: m. una strada, un giardino (più com. curare la manutenzione di ...). d. Difendere dal nemico, conservare in proprie mani resistendo agli assalti dell’avversario: i nostri soldati hanno mantenuto le posizioni su tutta la linea; con sign. analogo, m. le proprie posizioni, anche in senso fig., con riferimento a lotte sindacali, a polemiche e contrasti d’altro genere. e. Non disdire, persistere in una opinione, seguitare a sostenerla: mantengo il già detto; mantengo il mio punto di vista. f. Adempiere, soddisfare: m. gli impegni, il giuramento; m. la parola data; non vorrei promettere cosa che non fossi certo di poter mantenere. ◆ Part. pass. mantenuto, anche come agg. e s. m. (f. -a): un mantenuto, un uomo che si fa mantenere da una donna; una mantenuta, donna che ha una relazione con un uomo il quale provvede a tutte le necessità materiali di lei.