manifestare
v. tr. [dal lat. manifestare, der. di manifestus «manifesto1»] (io manifèsto, ecc.). – 1. a. Riferito a persona, far conoscere, rendere noto in modo chiaro, a parole, per iscritto o con determinati comportamenti, ciò che si ha nella mente o nell’animo; palesare, esprimere: non poté trattenersi dal m. la sua gioia, il suo disappunto; m. le proprie opinioni; m. l’intenzione, il desiderio, la speranza di ...; ho manifestato al direttore la mia contrarietà al progetto; m. il pentimento più sincero; nella lettera mi manifesta tutta la sua preoccupazione. Non frequente con soggetto inanimato: li sospiri manifestavano ciò molte volte (Dante). b. Come rifl. e intr. pron., riferito a persona, farsi conoscere: se ne andò senza manifestarsi; i segni attraverso i quali la divinità si manifesta ai mortali; in partic., rendere noto il proprio carattere, le proprie disposizioni naturali, le proprie capacità: non ebbe modo, o non ebbe occasione, di manifestarsi; [gli altri mortali] più chiaramente manifestandosi, appaiono più venerandi (Leopardi); e analogam., fu in quell’occasione che si manifestò il suo carattere, la sua forza morale; seguito da un complemento predicativo: si manifestò suo nemico, si manifestò un inetto (più com. mostrarsi, dimostrarsi, rivelarsi). Riferito a cosa, apparire, insorgere: si manifestò un principio d’incendio; al primo manifestarsi del male, all’insorgere dei primi sintomi. 2. assol. Fare una manifestazione, una dimostrazione pubblica: gli studenti hanno manifestato per la pace; m. contro la guerra. ◆ Part. pres. manifestante, anche come sost. (v. la voce).