manichino1
manichino1 s. m. [der. di manica; propr. «piccola manica»]. – 1. a. Parte della manica all’altezza del polso, che ebbe grande importanza nel sec. 17° per la ricchezza dei pizzi con i quali veniva rifinita. b. Risvolto della manica, di panno d’altro colore o di pelliccia. c. Polsino staccabile, spesso inamidato, della camicia da uomo. d. Parte dell’armatura, di forma tronco-conica, che serviva di protezione a un tratto dell’avambraccio. 2. ant. Dispositivo usato un tempo dalla polizia per trattenere e tormentare un arrestato, consistente in una cordicella di lunghezza leggermente superiore a quella del giro del polso, legata alle estremità a due pezzetti di legno; una volta che con essa aveva circondato il polso dell’arrestato, il poliziotto imprimeva una torsione ai due capi facendo girare i due pezzetti di legno tenuti solidali fra loro cosicché, riducendosi la lunghezza della cordicella attorno al polso, questo veniva stretto a volontà: in fretta in fretta gli legano i polsi con certi ordigni, per quell’ipocrita figura d’eufemismo, chiamati manichini (Manzoni). 3. Nella lotta, tipo di presa (detta anche manichetto o, con termine fr., manchette), consistente nel serrare un braccio dell’avversario sotto la propria ascella, afferrare con l’altro braccio il suo collo e quindi, forzando con la schiena, tentare di sollevarlo e rovesciarlo su un fianco, obbligandolo a cadere; doppio m., presa effettuata serrando sotto le proprie ascelle entrambe le braccia dell’avversario.