malgascio
malgàscio agg. e s. m. (f. -a) [dal fr. malgache, ingl. malagash, variante di malagasy (nella pronuncia locale ‹malaġàši› con le vocali atone sorde), forma alterata di un termine non indigeno di origine ignota, riflesso anche nelle varianti ingl. madecass, madagass, ital. madegasso, da cui il nome del Madagascar] (pl. f. -sce). – Appartenente o relativo al Madagascàr, grande isola dell’Oceano Indiano (la quarta più grande del mondo), situata a poca distanza dalla costa sud-orient. dell’Africa: le popolazioni m.; lingua m. (o, come s. m., il malgascio), lingua appartenente alla famiglia indonesiana del gruppo maleopolinesiano (del quale conserva numerosi caratteri lessicali e morfologici) portata in Madagascar da popolazioni immigrate dall’Indonesia all’incirca nel sec. 10° d. C.; in zoogeografia, sottoregione m., sottoregione della regione artogeica, comprendente il Madagascar e le isole Seychelles, Mascarene e Comore, in cui, a causa dell’antico isolamento dal continente africano, si è evoluta una fauna peculiare, con elementi esclusivi, quali, per es., le famiglie dei mammiferi tenrecidi e lemuridi. Come sost., abitante o nativo della Repubblica del Madagascar; al plur., i Malgasci, gli abitanti indigeni.