mal
(e mal-). – Forma tronca di male s. m. e avv., e di malo agg., usata (oltre che come voce autonoma: mal di mare; porta mal chiusa; a mal partito) come primo elemento di parole composte, nel suo valore di avverbio per la formazione di aggettivi (malconcio, maldisposto, malnato, ecc.) o di aggettivo per la formazione di sostantivi (malaffare, malaugurio, malgoverno, ecc.); oppure, in un gruppo di aggettivi (malaccorto, malagevole, malfido, malsicuro, ecc.) come prefisso negativo o peggiorativo con funzione simile a quella dei prefissi in-2 e dis-1 con i quali spesso si alterna. Nel presente Vocabolario, viene omessa di norma l’indicazione dell’etimologia quando la composizione è resa trasparente dalla possibilità, espressamente indicata, di una grafia divisa (mal disposto, mal governo, ecc.).