magistrale
agg. [dal lat. tardo magistralis, der. di magister «maestro1»]. – 1. a. Del maestro, dei maestri, intesi come insegnanti elementari: la categoria m.; concorsi magistrali. Istituto m. (o, al plur. femm., le magistrali), scuola media superiore della durata di quattro anni, alla fine dei quali rilasciava un diploma di abilitazione all’insegnamento nelle scuole elementari; aveva invece durata di tre anni la scuola m., che abilitava all’insegnamento nella scuola materna. A partire dall’anno scolastico 1998-99 quest’ultimo corso di studi è stato abolito, mentre l’Istituto magistrale è stato trasformato in un liceo di durata quinquennale che prepara ai corsi universitari di Scienze della Formazione, gli unici che rilasciano il titolo per insegnare nelle scuole materne ed elementari. b. Da maestro, tipico del maestro: chi avesse sentito, in que’ momenti, con che sdegno m. le gridava (Manzoni); per lo più iron. e scherz.: aria, tono, sussiego m., di chi pretende d’insegnare agli altri. c. Relativo a giocatori di scacchi che hanno conseguito il titolo di maestro: categoria m.; torneo m. internazionale. 2. a. Di cosa fatta con singolare maestria: argomentazione m.; un discorso m.; una m. esecuzione della Quinta sinfonia. b. Sonetto m., l’ultimo dei quindici sonetti della serie nota con il nome di coronale (v. coronale, n. 4). 3. Detto, spec. in passato, di preparazione farmaceutica allestita seguendo una ricetta del medico, ricetta detta essa stessa formula m. (in quanto contiene le istruzioni del medico al farmacista circa la composizione del farmaco e il modo di prepararlo). 4. In idraulica, edificio m. o bocca m. milanese, antico tipo di regolatore per la dispensa delle acque di irrigazione, tuttora in uso, per la sua semplicità di costruzione e di funzionamento, in alcuni comprensorî irrigui della Lombardia e del Piemonte. ◆ Avv. magistralménte, con grande maestria e abilità: un’opera lirica diretta magistralmente.