lusinghiero
luṡinghièro agg. [der. di lusinga; cfr. provenz. lauzengier]. – 1. non com. Di persona, che ha l’abitudine di lusingare, pieno di lusinghe: guàrdati dagli amici troppo l.; anche sostantivato: Per servir questo lusinghier crudele (Petrarca); egli sarebbe avuto per malvagio e per l. (Della Casa). 2. Di cosa, che lusinga, cioè alletta, cerca di attrarre a sé o induce a sperare: parole, promesse l.; E ’l lusinghiero aspetto e ’l parlar dolce (T. Tasso); Non ascoltar preghiera Né voce l. (Chiabrera); Spiar ne’ guardi medici Speranza lusinghiera Della beltà primiera (Foscolo). Più spesso, che dà piacere perché solletica l’amor proprio e soddisfa l’ambizione, la vanità: lode l.; complimenti assai l.; ha espresso sul tuo conto giudizî molto l.; ebbe l. accoglienze; è un confronto poco l. per me; per estens., che è di piena soddisfazione: un successo l., molto l.; i risultati ottenuti sono davvero lusinghieri.