lungi
(ant. lunge) avv. [lat. lŏnge, avv. di lŏngus «lungo»], letter. – 1. Lontano, discosto, con valore locale e più raramente temporale: il lido era poco l.; Il dì s’appressa, e non pote esser lunge (Petrarca). Più spesso per indicare moto da luogo, ed è in tal caso preceduto dalla prep. da, meno com. di, ant. dalla o a: E poi vidi venir da lungi Amore (Dante); Son giunti da lunge, per aspri sentier (Manzoni); Mirava il ciel sereno, Le vie dorate e gli orti, E quinci il mar da lungi, e quindi il monte (Leopardi); costoro dalla lungi cominciarono a ridere di questo fatto (Boccaccio). 2. Con funzione prepositiva, lungi, e anticam. di lungi, seguito o preceduto da complemento con la prep. da (anticam., davanti a un infinito, anche a): Non molto lungi al percuoter de l’onde (Dante); la notte obscura il sopraprese di lungi dal castello presso a un miglio (Boccaccio); Perì d’Itaca lunge il suo padrone (Pindemonte). Con questa funzione, è di uso abbastanza comune soprattutto in espressioni fig.: sono ancora l. dall’esser a buon punto, ci manca molto; è l. dall’esser vero; esser l. dal dire, dal fare, dal pensare una cosa, esserne alieno, non averne neppure l’intenzione; spesso scherz.: sono l. dal fare obiezioni; l. da me una simile idea! ◆ La parola è inoltre usata come primo elemento di voci composte: lungimirante, lungisaettante, ecc.