lucido /'lutʃido/ [dal lat. lucĭdus "lucente, luminoso", der. di lūx lūcis "luce"]. - ■ agg. 1. [che emana o riflette luce: marmo l.; scarpe di pelle l.] ≈ e ↔ [→ LUCENTE]. ● Espressioni: tirare a lucido → □. 2. (poet., non com.) [che è caratterizzato da trasparenza: E 'l mormorar de' liquidi cristalli Giù per l., freschi rivi (F. Petrarca)] ≈ chiaro, cristallino, limpido, puro, terso, trasparente. ↔ opaco, torbido. 3. (fig.) a. [di facoltà intellettuale, che dimostra capacità di ragionare con lineare chiarezza: avere una mente l.] ≈ acuto, perspicace, sagace, sottile, sveglio. ↑ penetrante. ↔ ottuso, (lett.) tardo. b. [di analisi, discorso e sim., che si lascia apprezzare per precisione, equilibrio, ecc.: fare una l. esposizione dei fatti] ≈ chiaro, limpido, lineare, nitido, perspicuo. ↔ caotico, confuso, ingarbugliato, tortuoso. ↑ incomprensibile, oscuro. c. (estens.) [di persona malata e sim., che è perfettamente in sé: essere l. solo a tratti] ≈ cosciente, presente (a sé stesso). ↔ assente, incosciente. ■ s. m. 1. (solo al sing.) [qualità di ciò che è lucente: perdere il l.] ≈ e ↔ [→ LUCENTEZZA]. 2. (estens.) [sostanza che serve a lucidare: l. per scarpe] ≈ cera (da scarpe), (pop.) crema, lucidante. □ tirare a lucido ≈ e ↔ [→ LUCIDARE (1)].