loto
lòto s. m. [dal lat. lotus, gr. λωτός]. – 1. Nome dato attualmente a varie piante, come il nelumbo (l. indiano), l’albero di sant’Andrea (l. d’Egitto o l. falso), una ninfea (Nymphaea lotus, o l. bianco d’Egitto), il bagolaro, e anticamente attribuito anche ad altre piante, sia legnose (come il giuggiolo selvatico o l. dei Lotofagi, e varie specie di paliuro: l. di Cirenaica, l. africano), sia erbacee, terrestri (l’erba medica e altre specie di meliloto, adoperate come foraggio e come aromi) e acquatiche (la fava egizia e alcune ninfee). Nell’antico simbolismo religioso orientale, il loto, pianta acquatica, è elemento spesso ricorrente, sia nel buddismo sia nell’induismo, come simbolo di perfezione, bellezza, fecondità, totalità, e diventa più tardi motivo frequente nell’arte religiosa egiziana. 2. Nella botanica sistematica, genere (lat. scient. Lotus) di piante leguminose papiglionacee, comprendente circa un centinaio di specie delle regioni temperate e subtropicali: sono erbe o arbusti con fiori gialli, rossi o bianchi; in Italia crescono una quindicina di specie, tra cui Lotus edulis, i cui frutti, in qualche regione, sono considerati commestibili, e Lotus corniculatus (v. ginestrina).