localismo
s. m. [der. di locale1]. – 1. In linguistica, teoria glottogonica secondo cui i casi della declinazione nelle lingue indoeuropee sarebbero stati in origine tutti casi di valore concreto e, più specialmente, locale: così il genitivo sarebbe stato in origine un caso di provenienza, l’accusativo un lativo (indicante cioè il moto a luogo), ecc. La teoria, anticipata in riferimento al greco già da grammatici d’età bizantina, fu in voga nell’Ottocento e affiora ancora in parecchie sintassi storico-comparative. 2. Tendenza a impostare e risolvere i problemi di natura politica o sociale da un punto di vista angustamente locale, senza tenere conto della situazione generale (della nazione o anche della regione o della provincia).