livore
livóre s. m. [dal lat. livor -oris, der. di livere «essere livido»]. – Ant., lividezza, lividura: D’importuno livor stringendo segna Di queste belle man l’avorio terso (Ariosto). In partic., l’aspetto livido del volto di chi è tormentato dall’invidia: Fu il sangue mio d’invidia sì rïarso, Che se veduto avesse uom farsi lieto, Visto m’avresti di livore sparso (Dante). Quindi, nell’uso com., sentimento d’invidia astiosa e maligna, rancore velenoso: cupo l.; parole piene di l.; essere roso dal l.; l’odio e l’immondo Livor privato e de’ tiranni (Leopardi).