litigiosite
s. f. (iron.) Propensione patologica a essere litigioso, a dividersi per i motivi più futili. ◆ Poco più in là, Teresio Delfino, leggendario democristiano piemontese che ad ogni finanziaria faceva un figlio (è arrivato a sette) e mille emendamenti per dare soldi alla sagra della ciliegia e alla fiera del raviolo, sbotta: «Abbiamo votato la legge perché siamo leali con la Casa delle Libertà e ormai non potevamo tirarci indietro, ma questa cosa è stata una cosa brutta». «Eh eh, gli abbiamo attaccato il virus della “litigiosite”», ridacchia il diessino Giuseppe Giulietti: «Prima questo vaiolo delle divisioni intestine ha colpito noi, ora ha contagiato loro». (Gian Antonio Stella, Corriere della sera, 11 ottobre 2002, p. 1, Prima pagina).
Derivato dall’agg. litigioso con l’aggiunta del suffisso -ite.